Esperienza è un termine molto usato nel gergo dell’ospitalità, coinvolge i sensi sino a rimanere impressa nella nostra memoria, immagazzinata nei ricordi. È questo il leitmotiv di Luigi De Santis. Nel 2008 va a Montreux, al Glion Istitute of Higher Education, per studiare management alberghiero, e dopo diverse esperienze professionali all’estero decide di tornare nel Salento: “Sono tornato per il legame che ho con il territorio e per proseguire il lavoro dei miei genitori che avevano investito nella creazione del Furnirussi Tenuta”. Ed ecco il salto dal management all’imprenditoria, la soddisfazione gli si legge negli occhi, come la passione e la cura che mette nel curare minuziosamente ogni dettaglio, fornendo, insieme ai suoi collaboratori, un servizio impeccabile: “Siamo riusciti a portare qui nel Salento, un turismo di alto livello e internazionale che, sino a qualche anno fa si fermava in Valle D’Itria”
È propositivo Luigi che, a soli trentadue anni, con fierezza racconta la sua gavetta. Ha lavorato per prestigiose catene alberghiere sino a rivestire ruoli manageriali.
“Se non sai fare non sai comandare”, recita un antico proverbio Salentino: è questo forse il segreto del suo entusiasmo che traspare, insieme alla concretezza di chi ha chiari i propri obiettivi. Ma noi di Design&Interni Magazine abbiamo una mission, far emergere i punti di forza del nostro territorio ma anche i punti di debolezza per sensibilizzare a migliorare il nostro amato Salento. “Imprenditori e manager alberghieri puntano all’experience travel per la clientela internazionale di lusso che viaggia senza badare a spese, alla ricerca di emozioni da ricordare. Come la sveglia alle 5 di mattina per andare a raccogliere i fichi ad agosto: il turista luxury è pronto a tutto pur di vivere una destinazione nella sua pienezza. Anche se poi non rinuncia all’autista che lo porti al mare e sappia parlare un minimo di inglese”.
Così “sostenibilità, realtà, autenticità” sono gli ingredienti fondamentali, secondo Luigi, per l’industria del turismo
Luigi De Santis
Sfrondare la burocrazia troppo lenta e aumentare le infrastrutture: aree portuali più moderne, voli da e per le grandi città europee anche d’inverno, per destagionalizzare e ottimizzare il Salento e le sue potenzialità. Un turismo moderno o pop, lo stesso mood che Luigi ha utilizzato per brandizzare un frutto tipico Salentino: “I miei genitori con lungimiranza hanno coltivato circa cinquemila alberi di fichi, un frutto tipico della nostra terra. E oggi ‘Fichissimi’ nasce con l’idea di portare un frutto, tipico delle nostre campagne, ad essere appetibile anche per una clientela più giovane”. Rivestiti di cioccolato, varie confetture ed ancora trasformato in Panfico, il panettone con fichi e cioccolato, creato in collaborazione con la pasticceria Natale.
Il giovane imprenditore ci saluta lasciandoci una riflessione che esula dai luoghi comuni e sfata l’idea che il turismo debba essere solo elitario: “Perché l’industria del turismo sia, economicamente sostenibile, è necessario che la recettività abbracci tutte le fasce di clientela. Smettiamola di dire che non abbiamo bisogno di un determinato tipo di turismo”. Eh già, il Salento è legato alla terraferma da un piccolo lembo di terra e alcuni autoctoni conservano ancora la mentalità isolana, di chi, nell’inconscio collettivo, è pronto a difendere la propria terra dalle invasioni straniere. Sarà questo a rallentare l’evoluzione del nostro territorio?
